Trieste, da raffineria a parco per l’energia pulita

Con il suo progetto Carlo Ratti Associati trasforma un’ex raffineria petrolifera in un parco sul lungomare dove sperimentare soluzioni innovative di energia verde. Il masterplan collega gli ex serbatoi al Mare Adriatico per convertirli in batterie ad acqua pulita. Oltre alle strutture energetiche, ci saranno aree verdi, fattorie urbane e un Parco dell’Innovazione con un centro di ricerca biotecnologica

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Ecco come sarà il futuro water front del porto industriale di Trieste con i serbatoi di acqua pulita
Il futuro water front del porto industriale di Trieste con i serbatoi di acqua pulita

Lo studio internazionale CRA-Carlo Ratti Associati ha firmato il masterplan di un’ex raffineria di petrolio di Trieste, per trasformarla in un parco a energia rinnovabile.

Il progetto, sviluppato per il Porto di Trieste, prevede di mutare gli attuali serbatoi in “batterie d’acqua”, che diventano una componente di un parco di 365 mila metri quadrati di superficie, nel fronte mare bonificato.

L’area oggetto della trasformazione si trova nella parte più settentrionale del porto industriale della città, di fronte all’Adriatico, in una zona fino a oggi inaccessibile.

Al centro del progetto ci sono i sei ex giacimenti petroliferi – ciascuno dei quali ha un’altezza di 15 metri, per un totale di 110 mila metri cubi di capacità – che saranno trasformati in batterie d’acqua.

Il progetto sta a indicare la strada di come riutilizzare le ex infrastrutture industriali.

Come funzionano i nuovi serbatoi

Il sistema funziona come un piccolo impianto “idroelettrico di pompaggio”: quando è necessario immagazzinare energia, l’acqua di mare viene pompata nei serbatoi e trasformata in energia potenziale. Al contrario, quando c’è bisogno di energia, l’acqua di mare immagazzinata viene utilizzata per produrre energia idroelettrica, riversando l’acqua in mare.

Come funzionano i nuovi serbatoi nell'ex raffineria al porto di trieste
La soluzione è completamente rinnovabile: l’energia necessaria per pompare l’acqua di mare è fornita dall’agrivoltaico, da pannelli fotovoltaici sopraelevati collocati in un parco urbano accessibile al pubblico.

Gli altri contenuti del masterplan

Il masterplan ricollega la città di Trieste con il vicino comune di Muggia. Oltre alle strutture energetiche, presenta aree verdi, fattorie urbane e un Parco dell’Innovazione con un centro di ricerca biotecnologica.

Il parco agrivoltaico collocato nel parco urbano limitrofo al porto di Trieste
Il parco agrivoltaico collocato nel parco urbano limitrofo al porto 

Il progetto rappresenta l’esempio più recente dell’impegno del CRA nella decarbonizzazione delle nostre città e nella riflessione sul futuro dell’energia.

Parla il progettista Carlo Ratti

«Una delle maggiori sfide di oggi è la trasformazione delle infrastrutture industriali ed energetiche del XX secolo che abbiamo nelle nostre città – commenta Carlo Ratti, socio fondatore di CRA e curatore della prossima Biennale Architettura 2025 -. Il nostro progetto di Trieste manifesta questa ambizione in modo sorprendente: gli stessi tubi che inquinavano l’ambiente ora possono alimentare la rivoluzione verde».

Il progetto è stato ispirato anche dall’ambizione del Porto di Trieste di reimmaginare il ruolo dei porti urbani come luoghi di innovazione condivisa.

«Le future infrastrutture energetiche non dovrebbero essere nascoste alla vista del pubblico – aggiunge Ratti – come è avvenuto in passato. Dovrebbero piuttosto diventare parte della sperimentazione urbana, consentendo un dialogo sui nostri futuri percorsi di sviluppo».

Gli altri esempi nel mondo

Diversi sono le opere su cui lo studio CRA ha lavorato nella logica della decarbonizzazione.

A Torino, il progetto Floating Above the Flood trasforma gli storici Murazzi del Po in un nuovo hub per l’istruzione e la comunità, utilizzando soluzioni di architettura cinetica per creare spazi comunitari che resistono alle ricorrenti inondazioni del fiume.

A Helsinkii il progetto di decarbonizzazione Hot Heart si basa su un arcipelago di batterie termiche con la duplice funzione di immagazzinare energia termica per fornire energia pulita alla città e di fungere da hub per attività ricreative.

Il grattacielo di Singapore CapitaSpring, progettato congiuntamente con BIG per CapitaLand, presenta al suo centro quattro livelli collegati di paesaggio morbido organico soprannominato Green Oasis: un giardino all’aperto di 35 metri che riporta la natura nel nucleo urbano.

CRA-Carlo Ratti Associati

È uno studio internazionale di design e innovazione con sede a Torino e New York City. Lo studio è attualmente coinvolto in numerosi progetti in tutto il mondo, abbracciando ogni scala di intervento, dall’arredamento alla pianificazione urbana. Tra i progetti recenti dello studio vanno ricordati il Padiglione Italia a Expo Dubai 2020, il grattacielo biofilico CapitaSpring a Singapore, la curatela urbana della biennale Manifesta 14 Prishtina, la riprogettazione della sede della Fondazione Agnelli a Torino e il masterplan per il Milan Innovation Distric. Di recente lo studio è stato coinvolto nel lancio di Makr Shakr, una startup che produce il primo sistema di barre robotizzate al mondo, e Maestro Technologies, una società dedicata a promuovere l’uso delle innovazioni digitali nel settore delle costruzioni. Nel dicembre 2023 Carlo Ratti è stato nominato curatore della 19a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.

Scheda progetto

  • Committente: Porto di Trieste
  • Progetto: Carlo Ratti, CRA Carlo Ratti Associati
  • Direttore creativo: Italo Rota
  • CRA Team: Carlo Ratti, Monika Loeve (partner-in-charge)
  • Superficie area: 365.000 mq
  • credits img, CRA

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Tema Tecnico

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