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A cura di: Raffaella Capritti Indice degli argomenti: REbuild 2024: innovazione sostenibile nel settore edile Transizione energetica e decarbonizzazione Obiettivi ESG: focus sulla dimensione sociale Materiali innovativi e sostenibili Case nello Spazio vs case nelle città REbuild, ha festeggiato a Riva del Garda il 14 e 15 maggio 2024 i suoi primi 10 anni, confermando di essere il luogo per eccellenza in cui approfondire alcuni temi – oggi più che mai presenti nella nuova direttiva Case Green (che richiede un patrimonio decarbonizzato al 2050)– come efficienza energetica, retrofit, recupero dell’ambiente costruito e industrializzazione dei processi costruttivi, per ottimizzare l’intera filiera, con l’obiettivo di cercare le migliori soluzioni per affrontare il cambiamento. E lo fa grazie prima di tutto a un comitato scientifico d’eccellenza, presieduto dal Prof. Ezio Micelli, e composto da esperti del settore a 360°, rappresentativi di tutta la filiera dell’edilizia e da un programma ricchissimo di contenuti legati all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito. Dal 2012, REbuild si è consolidato nel panorama italiano dell’ambiente costruito come evento di riferimento per l’innovazione sostenibile. Ogni edizione ha svolto un ruolo chiave di continuità con quanto emerso dalle precedenti edizioni e nell’anticipare le evoluzioni del settore, agendo come motore di idee e progetti innovativi che hanno contribuito a ridefinire l’orizzonte delle costruzioni e dell’immobiliare. REbuild 2024: innovazione sostenibile nel settore edile REbuild 2024 ha registrato numeri importanti: oltre 60 relatori, 16 conferenze, 8 workshop e più di 600 partecipanti. Va dato merito a questa importante manifestazione di riuscire a coinvolgere stakeholder, professionisti, mondo della finanza e aziende sui temi di maggiore attualità su cui siamo chiamati a confrontarci per definire una nuova agenda del costruire. 2 giorni di scambio reale di informazioni, conoscenze esperienze da cui si torna a casa con molti spunti da approfondire e la consapevolezza che sia fondamentale creare un percorso che coinvolga tutti i professionisti del settore, ma che sappia anche allargare lo sguardo, arrivando perfino a cercare connessioni con le abitazioni dello spazio. Il tema di quest’anno, “Values drive value” (il valore genera valore), ha guidato discussioni e workshop, mettendo in primo piano temi quali sostenibilità, decarbonizzazione e transizione energetica. Si conferma l’importanza della digitalizzazione e dell’industrializzazione dell’edilizia, che deve coinvolgere tutti gli ambiti: “Digitalizzazione e ibridazione – ha commentato Alessandra Albarelli, direttrice generale di Riva del Garda Fierecongressi – aiutano a organizzare le nostre sfide, le nostre abitudini e il perimetro delle nostre ambizioni. REbuild è un ‘game changer’: dà la possibilità di reinterpretare il campo di gioco, innovare le regole e guardare avanti, con determinazione e fiducia, al futuro del comparto”. Transizione energetica e decarbonizzazione Il settore delle costruzioni in questi anni ha registrato numeri importanti, grazie anche ai bonus, ma deve affrontare molte sfide, a partire dalla transizione energetica, dagli interventi di riqualificazione su un patrimonio edilizio energivoro come il nostro, che devono essere realizzati nel rispetto del paesaggio, senza consumare nuovo suolo e ricordando sempre, ha sottolineato il Prof. Ezio Micelli presidente del Comitato Scientifico di REbuild e professore alla Università Iuav di Venezia, che si può costruire innovazione solo insieme alla sostenibilità. credits Jacopo Salvi In 10 anni, ha spiegato Ezio Micelli non sono cambiati i valori fondanti di REbuild: “è possibile costruire sviluppo e innovazione solo a partire da chiare cornici che hanno a che fare con la nostra agenda contemporanea, non c’è innovazione senza sostenibilità. Quest’anno si vuole ragionare sulla possibilità di fare bene a partire da un’azione che ci unisce”. La casa, come sappiamo, è il cuore del patrimonio degli italiani, che hanno già compreso l’importanza della transizione e il valore aggiunto della riqualificazione. Secondo l’ultimo Rapporto dell’Istat e della Banca di Italia, le abitazioni con 5.163 miliardi di euro, rappresentano circa la metà della ricchezza delle famiglie. La sostenibilità insomma, diventa un driver economico e gli italiani ne sono sempre più consapevoli. “Le famiglie hanno perfettamente intuito che un’abitazione energivora, ha un valore assai più basso di una casa riqualificata. Una differenza più marcata su valori unitari tra le città grandi e quelle piccole“. In più tavoli si è discusso su quali possano essere le migliori strategie per ridurre le emissioni di carbonio e migliorare l’efficienza energetica negli edifici, sottolineando l’importanza di un approccio sistemico che coinvolga tutti i livelli, e ragionando sulla prospettiva di un’edilizia che cambia e che per esempio unisce produzione manifatturiera off-site e on-site per aumentare l’efficienza produttiva e ridurre progressivamente i costi. Ma questa transizione non è sostenibile in mancanza di incentivi, seppur rivisti. La politica infatti deve ragionare su una dimensione sistemica del cambiamento, incentivando e premiando l’innovazione sostenibile della filiera. “Abbiamo simulato, ha spiegato Micelli, un incentivo che si approssima intorno al 60%. Si potrà pensare all’esclusivo sostegno del mercato quando quei percorsi di efficientamento industriale saranno effettivamente perseguiti“. E’ emerso con chiarezza che il digitale deve diventare un elemento chiave di questo passaggio. Quello delle costruzioni è infatti uno dei settori che fa più fatica a integrare gli investimenti in digitalizzazione, che è invece una priorità. Spazio anche all’Intelligenza artificiale. L’architetta Patricia Viel ha discusso l’uso dell’intelligenza artificiale nella progettazione, evidenziando come questa tecnologia possa supportare la creatività. Alberto Mattiello ha immaginato un futuro in cui le nostre case saranno in grado di comunicare con noi grazie all’AI. Obiettivi ESG: focus sulla dimensione sociale E’ chiaro che uno dei principali focus siano gli obiettivi ESG che sono stati al centro di molte discussioni, con particolare attenzione alla dimensione sociale. Si tratta di 3 dimensioni – Environmental, Social and Governance – che simultaneamente concorrono a un’idea di società ed economia diversa e rappresentano un insieme di standard che le imprese adottano per dimostrare il proprio impegno verso pratiche sostenibili e responsabili dal punto di vista ambientale, nonché l’impatto delle proprie attività sull’ambiente (considerando vari aspetti tra cui gestione delle risorse naturali, la riduzione delle emissioni di gas serra, l’efficienza energetica e la minimizzazione dei rifiuti). Gli interventi hanno evidenziato come la sostenibilità sociale debba equilibrarsi con quella ambientale ed economica per creare valore duraturo. Producendo energia si produce anche capitale sociale e producendola in forma aggregata, per esempio attraverso le comunità energetiche rinnovabili, siamo in grado di ricostruire dei legami di comunità. Materiali innovativi e sostenibili Non si può parlare di trasformazione e transizione senza considerare nuovi materiali sostenibili, basati su elementi naturali che possono essere protagonisti di questo cambiamento, a partire da quelli del passato, da riscoprire e riproporre in maniera innovativa e coerente con gli obiettivi di transizione ecologica ed energetica, con un interessante impatto nella riduzione delle emissioni generate in edilizia (la stessa direttiva Case Green fa un esplicito richiamo all’uso di materiale bio-based). Eppure ad oggi, spiega Patrizia Aversa di ENEA, a questi materiali è riservato un ruolo di nicchia, “l’utilizzo dei materiali naturali ha un margine del 10%”. Ecco dunque che il legno, materiale naturale per eccellenza, sta diventando un fondamentale alleato in progetti innovativi e sostenibili. Ce lo ha spiegato Nadia Boschi, Head of Sustainability Italy & Continental Europe Lendlease. Il legno rientra infatti fra i materiali utilizzati sul sito di MIND, l’area dell’ex Expo 2015. Lendlease sta lavorando in collaborazione con GBC Italia al programma Build By Nature che sostiene l’uso del legno, come di altri materiali naturali, all’interno della filiera delle costruzioni, con l’obiettivo di definire linee guida per il loro miglior utilizzo. Patrizia Aversa, Tecnico di Enea ha parlato della canapa, altro materiali che viene dal passato, dalle enormi potenzialità ma su cui manca spesso informazione. Si tratta infatti di materiale vegetale che si può coltivare a km zero, richiede poca acqua, e garantisce ottime performance in edilizia, anche per il raffrescamento e nei climi caldi. La canapa può essere impiegata al posto del tradizionale laterizio per tamponature e isolamenti, come vero e proprio biomattone. Al momento, a differenza che in altri paesi, si tratta di una nicchia che però potrebbe svilupparsi e diventare un’industria. Patrizia Aversa ha presentato dati aggiornati e un’interessante realizzazione. Infine Sara Fasana, Ricercatrice del Politecnico di Torino, Dipartimento Ingegneria Strutturale Edile e Geotecnica ha presentato un’interessante analisi sul tema del recupero dell’edilizia storica a partire dalla conoscenza dei materiali locali da valorizzare, conoscendone le prestazioni e le eventuali criticità. Case nello Spazio vs case nelle città Walter Cugno – Vice-President, Exploration & Science di Thales Alenia Space Italia, ha coinvolto e appassionato la platea raccontando cosa significhi vivere nello spazio. Oltre al piacere di ascoltarlo, non si può non considerare che anche nel campo aerospaziale la tecnologia, l’innovazione e la creatività tutte italiane, ci pongano tra i più alti esperti al mondo, nonostante le minori risorse di cui disponiamo. “Per celebrare i dieci anni di REbuild – ha affermato Laura Risatti, Project Leader di REbuild – abbiamo voluto alzare l’asticella e volgere lo sguardo verso chi progetta e realizza infrastrutture spaziali. Per comprenderne meccanismi, processi e obiettivi che potrebbero avere un ritorno sul sistema delle costruzioni terrestri nei prossimi anni”. Sembrano temi lontanissimi l’uno dall’altro la vita sulla terra e nello spazio, ma Walter Cugno ha raccontato come le tecnologie sviluppate per le stazioni spaziali possano essere applicate alla costruzione di edifici sulla Terra, migliorando l’efficienza energetica e la gestione delle risorse. Lo spazio è chiaramente un ambiente ostile in cui si devono saper sfruttare e valorizzare al meglio le risorse di cui si dispone, minimizzare gli sprechi, prevedere il riuso dei materiali, implementare sistemi di produzione e accumulo di energia e e purificazione di aria e acqua. L’attività spaziale insomma è sostenibile per definizione. Basti pensare che risale al 1958 il primo veicolo orbitante equipaggiato con un sistema di alimentazione a celle fotovoltaiche. Ecco quindi che si può partire dalle tecnologie implementate nei moduli abitativi lunari per capire come ripensare gli spazi riducendo consumi energetici, ottimizzando il ricorso alle rinnovabili, riciclando, evitando gli sprechi, utilizzando materiali innovativi e sperimentandone di nuovi. 2/04/2024 “VALUES DRIVE VALUE”: a REbuild 2024, la forza dei valori che generano valore Il 14 e 15 maggio 2024 torna a Riva del Garda REbuild, l’evento italiano in cui gli attori chiave dell’intera filiera delle costruzioni convergono per creare una rete dinamica e condividere analisi di scenario e proposte per il futuro del settore. Alla conferenza stampa di presentazione della nuova edizione sono emerse alcune chiare evidenze: la transizione energetica è una grande opportunità ma deve essere per tutti; è sempre più importante creare sinergie tra competenze, anche provenienti da diverse filiere; la riqualificazione è premiata dal mercato, ma con grandi differenze tra grandi e piccole città Indice degli argomenti: Il tema dell’edizione 2024 Il valore delle ‘Case Green’ cambia nelle varie città Per chi, come me, ha partecipato alle precedenti edizioni, REbuild rappresenta una preziosa occasione di confronto e di approfondimento con i diversi professionisti, grazie alle diverse possibilità di network agevolate dall’organizzazione, aldilà dei convegni e workshop. Il tema dell’edizione 2024 “Values drives Value”: il valore genera valore. L’obiettivo, spiega Laura Risatti, Project Leader di REbuild – Riva del Garda Fierecongressi, è di presentare delle esperienze orientate a un nuovo concetto di valore che, “oltre la profittabilità, riesce a tenere insieme anche dei valori fondanti come condivisione, reciprocità e responsabilità”. Perché la transizione giusta richiede che i valori economico finanziari vadano di pari passo con quelli ambientali, sociali e legati a benessere e sicurezza. “Sui valori di sostenibilità, decarbonizzazione e circolarità è possibile costruire un percorso di sviluppo capace a sua volta di creare valore”, ha sottolineato il Prof. Ezio Micelli. E’ chiara l’urgenza di avere nuovi modelli industriali e di riorganizzazione della filiera attraverso processi che ibridano la vecchia produzione in cantiere con quella off-site, cioè in fabbrica. Un programma come sempre ricchissimo che coinvolgerà, nelle 16 conferenze e 8 workshop, oltre 60 speaker anche internazionali, che porteranno la propria esperienza di mercato e le competenze tecniche e che guideranno gli ospiti nei 2 giorni di formazione e confronto su temi di attualità ma anche proiettati al futuro. Parlando di deep retrofit verranno presentate delle case history di successo realizzate in paesi europei a noi vicini, che possono diventare un esempio da cui partire per capire come la filiera si possa riorganizzare nella transizione del patrimonio costruito, anche nelle periferie. “Abbiamo bisogno di nuovi modelli di gestione dei progetti che tengano conto di tutto il patrimonio abitativo, anche quello delle case popolari costruite nelle periferie”, ha continuato il Prof. Micelli. Si parlerà di criteri ESG e decarbonizzazione, di protocolli (tra cui il Global Network for Zero – GNFZ) e strumenti a disposizione per aiutare la “giusta” transizione. Non può mancare il tema della transizione energetica, a partire dalla necessità di ridurre i fabbisogni energetici degli edifici e ottimizzare i consumi attraverso tecnologie di gestione. I materiali saranno protagonisti di diverse conferenze, si parlerà di circolarità e di materiali naturali come il legno, sempre più utilizzato anche nelle città e negli edifici multipiano; ci sarà un focus sull’intelligenza artificiale (con alcune start up selezionate e la possibilità di provare dei tool e delle tecnologie che aiuteranno a capire come l’IA stia cambiando il mondo delle costruzioni). Torna il tema, già approfondito lo scorso anno, di come la digitalizzazione possa aiutare il settore. Si parlerà di performance degli immobili anche considerando lo user, ovvero colui che l’edificio lo vive. REbuild conferma anche quest’anno di voler fare e comunicare innovazione. Da qui è nato il progetto di paragonare il futuro del mondo delle costruzioni all’industria aerospaziale. Ci sono delle esperienze utili che si possono portare nel settore edile? A partire da questa domanda, protagonista della conferenza conclusiva sarà Walter Cugno, Vice-President, Exploration & Science di Thales Alenia, che racconterà di come l’industria aerospaziale stia lavorando per portare l’uomo su Marte, il che prevede di realizzare dei moduli abitativi ad hoc. Naturalmente la ricerca lavora per azzerare qualsiasi spreco riciclando ogni materiale e valorizzando al massimo le risorse disponibili grazie a tecnologie che in futuro potranno integrarsi nelle costruzioni sulla Terra. In questo caso è possibile immaginare una contaminazione tra le due filiere. Parla, giustamente, di valori e collaborazione Alessandra Albarelli, direttrice generale di Riva del Garda Fierecongressi: “Il richiamo valoriale della decima edizione di REbuild assume i connotati di una ‘call to action’ perché tutti gli attori dell’immobiliare – professionisti, imprese, centri di ricerca, associazioni, politica e istituzioni – trovino una convergenza su strategie, processi e obiettivi condivisi di salubrità, sicurezza ed efficienza del costruito in tutto il Paese. Tanti gli speaker di rilievo, sia nazionali che internazionali: Martin Wood (Bryden Wood) approfondirà il Design to value: il valore al centro della progettazione; Margot Pellegrino (Lab’Urba – Université Gustave Eiffel) presenterà dei casi di deep retrofit realizzati in Francia; Mahesh Ramanujam (Global Network for Zero) presenterà i nuovi protocolli della decarbonizzazione; Dominik Campanella (Concular) parlerà di economia circolare nel settore delle costruzioni; Lia Turri (PwC Italia) e Davide Agazzi (FROM) si occuperanno di criteri ESG nella catena del valore; Angelica Krystle Donati (ANCE Giovani) e Andrea Ciaramella (Politecnico di Milano – Italian Proptech Network) parleranno di Proptech, digitalizzazione e innovazione dell’ambiente costruito; Giuseppe Milano (Greenaccord Onlus) approfondirà i nuovi modelli per la transizione energetica; Roberta Bulgari (Enel Italia) si occuperà di benessere abitativo come nuovo e determinante driver del valore; Nadia Boschi (Lendlease Italy SGR) approfondirà i materiali, dal recupero del passato alle innovazioni di domani. Il valore delle ‘Case Green’ cambia dalle grandi alle piccole città Nel corso della conferenza stampa è stata presentata dal Professor Micelli una ricerca sulle opportunità per il Paese legate alla direttiva Case Green e sul rapporto fra retrofit e valore degli immobili, realizzata dal Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università Iuav di Venezia guidato dal Prof. Ezio Micelli, per l’Osservatorio REbuild. “Il patrimonio residenziale delle famiglie italiane vale 3 volte il PIL del Paese e rappresenta una fetta molto importante della ricchezza degli italiani. Essere attenti a questa parte del patrimonio è una questione decisiva per capire se il nostro paese riesce a tutelare le riserve di ricchezza, o se siamo in difficoltà in questa fase di transizione”. Il rischio è che questo patrimonio, in assenza di interventi di riqualificazione, perda valore. Non è un segreto che la maggior parte degli edifici residenziali rientrano nelle peggiori classi energetiche (E, F, G). Il problema del retrofit riguarda i ⅔ delle famiglie italiane che possiedono casa. Il 70% dei 35 milioni di unità immobiliari presenti in Italia ha infatti più di 40 anni, l’80%, a cui va la responsabilità del 45% dei consumi energetici nazionali, è pre-1990. 5 milioni di edifici afferenti alle peggiori classi energetiche dovranno essere riqualificati in tempi brevi. Esiste un valore aggiunto legato a una diversa classificazione energetica? E ci sono differenze tra città con valori immobiliari di diversa natura? La ricerca che si è concentrata su 6 città del centro-nord (tre metropolitane -Milano, Torino e Firenze – e tre città di medie dimensioni -Padova, Mestre e Bergamo) ha mostrato che ci sono rilevanti differenze tra città grandi e medio-piccole. Emerge infatti che nelle città di medie dimensioni come Padova, Mestre o Bergamo, il delta di perdita di valore di immobili non riqualificati è il doppio di quello registrato nelle città metropolitane come Milano, Torino o Firenze e si determina proprio nei paesi meno dinamici una maggiore erosione del valore della proprietà a causa dell’assenza di interventi di riqualificazione. Il divario medio nel prezzo premium tra proprietà ad alta efficienza (classe A) e proprietà a bassa efficienza (classe G) è del 30% nelle città di medie dimensioni e del 15% nelle città metropolitane; lo stesso passa rispettivamente al 14% e al 6% tra proprietà di classe D e classe G. La buona notizia è che la transizione è già in atto. Le famiglie sono sempre più attente alla classe energetica degli edifici e i comportamenti degli operatori economici sono già organizzati differenziando le diverse performance oggi presenti. E’ in atto un cambiamento che coinvolge i cittadini rispetto alla transizione, ma, ha concluso il Prof Micelli, deve essere una transizione giusta. Quindi se a Milano o Firenze, la domanda è in grado di sostenere l’offerta e gli interventi più innovativi di deep retrofit creano da soli la propria redditività; non vale lo stesso nelle piccole città in cui molte famiglie proprietarie di casa hanno bassa capacità di spesa, ed è dunque necessario che la transizione sia sostenuta dallo Stato. “L’idea è quella di mostrare come ci siano delle opportunità, delle possibilità di creare valore. Il come ci arriviamo è in tutte le esperienze che saranno presentate nei 2 giorni di REbuild, in modo da dare sostanza al connubio Valore e Valori”. REbuild 2024 14/15 maggio Centro Congressi di Riva del Garda Clicca qui per approfondire tutti gli appuntamenti. 21/11/2023 Torna REbuild, il 14 e 15 maggio a Riva del Garda REbuild è l’evento italiano di riferimento per i market maker e i policy maker dell’innovazione per il settore delle costruzioni e dell’immobiliare Nel 2024 REbuild si prepara a festeggiare la sua decima edizione presso il Centro Congressi di Riva del Garda, rimanendo fedele alla sua missione di promuovere un futuro sostenibile per l’intero comparto. Il tema portante dell’edizione di maggio 2024 è “Values Drive Value”: i pilastri fondamentali di questo approccio innovativo sono generare e tutelare ricchezza patrimoniale, promuovere l’inclusività sociale, migliorare il benessere delle persone e garantire attenzione per l’ambiente. “Doing well by doing good”, fare bene generando del bene, emerge come il nuovo mantra che deve guidare l’intera filiera delle costruzioni e del Real Estate. Una chiara call to action rivolta agli stakeholder dell’ambiente costruito il cui peso sull’economia, come sottolinea Roberto Pellegrini presidente di Riva del Garda Fierecongressi, ha il “potere di trasformare lo scenario attuale di prosperità e rinnovamento durevole”. In questa ottica, il tema “Values Drive Value”, sottolinea chiaramente l’importanza di un approccio che integri la responsabilità sociale, la sostenibilità ambientale e il benessere delle comunità nella progettazione e nelle realizzazioni future. Verso la transizione L’asset attuale è composto da oltre 12 milioni di edifici e oltre 35 milioni di unità immobiliari. Un dato preoccupante è che il 90% di questi è precedente al 1999, l’80% risale addirittura prima del 1990, mentre il 50% è antecedente al 1969. È inevitabile che nei prossimi anni sarà necessario rinnovare, riqualificare e rendere più efficiente la quasi totalità degli edifici. Un momento di REbuild 2023 – credits Jacopo Salvi Come afferma Ezio Micelli, professore ordinario presso l’Università Iuav di Venezia e presidente del comitato scientifico di REbuild: “Siamo davanti ad una sfida di ordine ambientale e innovativo ma non abbiamo ancora immaginato uno schema di finanziamento virtuoso che possa supportare le innovazioni incentivandole. Queste non devono essere in capo a dei singoli, ma a un percorso condiviso che tenga insieme gli attori pubblici e privati delle costruzioni. Se il percorso è valoriale e di comunità, l’innovazione funziona”. REbuild ha evidenziato l’esistenza di soluzioni e strumenti capaci di apportare miglioramenti significativi, con la possibilità di incrementare fino al 40% il valore degli immobili sottoposti a interventi di riqualificazione. Queste iniziative non solo contribuirebbero a un positivo impatto ambientale, ma consentirebbero anche un risparmio nell’ordine del 20% al 24% sulle bollette degli italiani. L’investimento stimato per tali interventi si attesta tra i 3 e i 4 miliardi di euro annui. Tuttavia, emerge come elemento cruciale il rischio imminente che gli immobili inefficienti abbandonino il mercato, con conseguenze potenzialmente devastanti per i risparmi delle famiglie. Il settore deve puntare sull’innovazione. Lo sostiene Alessandra Albarelli, direttrice generale di Riva del Garda Fierecongressi: “La transizione o sarà giusta o non ci sarà. Innovazione, sviluppo tecnologico e digitalizzazione sono gli strumenti a disposizione per chi opera nel comparto. Ma se non rientreranno in una visione strategica più ampia e condivisa, rimarranno casi isolati: un danno enorme per il sistema-Paese”. Il programma di REbuild 2024 REbuild 2024 si presenta come un’opportunità per il settore delle costruzioni e dell’immobiliare per dirigersi verso una nuova era ecologica. L’iniziativa pone al centro dei propri obiettivi la necessità di ripensare il modello di business del settore, basandolo su valori solidi di responsabilità e reciprocità. L’edizione 2024 si articola attorno a cinque grandi temi che guideranno le due giornate di evento. La prima tematica affronta l’evoluzione digitale e l’intelligenza artificiale, sottolineando come l’auto-apprendimento dell’IA possa potenziare strumenti di progettazione, modellazione e costruzione, introducendo concetti come i “Digital Twin” e piattaforme per la gestione innovative. Nuovi materiali, R&D e tecnologie innovative offrono l’opportunità di riflettere sul tema dell’eco-progettazione, con un focus su durabilità, prestazioni tecniche ed energetiche, e la riduzione degli impatti ambientali. La collaborazione tra chimica, fisica e ingegneria è vista come chiave per sviluppare nuovi materiali e adattare quelli esistenti ai protocolli di sostenibilità. Un terzo tema trattato durante REbuild 2024 è quello legato al focus “ESG e business collaborativi”. Durante l’evento si analizzerà l’importanza della tassonomia finanziaria nel guidare il mercato immobiliare verso standard di sostenibilità. La creazione di immobili efficienti e gestiti in modo sostenibile diventa un obiettivo centrale, richiedendo un dialogo attivo tra istituzioni, investitori e progettisti. Il quarto aspetto riguarda l’industrializzazione, l’off-site e la robotica come risposta alla crescente domanda di alloggi di qualità e sostenibili. Si prevede l’introduzione di nuove figure professionali con competenze tecnologiche specifiche, promuovendo un dialogo costante tra industria e cantiere. Infine, il quinto tema riguarda la transizione energetica, evidenziando la ricerca di integrazione tra sistema edificio-impianto-elettrodomestici come la nuova frontiera dell’efficienza energetica nel residenziale. REbuild in Tour, il roadshow itinerante Con l’introduzione di REbuild in Tour, una delle principali innovazioni dell’edizione attualmente in fase di preparazione, l’organizzazione mira a coinvolgere sempre di più il suo pubblico. Il roadshow attraverserà diverse città italiane, dando voce e spazio alle testimonianze degli ambassador, portatori dei valori di REbuild. In collaborazione con l’Italian PropTech Network, e con la partecipazione di Laura Risatti, project leader di REbuild, e del professor Ezio Micelli, che sarà ospite e partner in ogni tappa itinerante, il calendario del tour prevede una prima tappa a Venezia il 24 novembre con l’ambassador Carlo Pagan (Fondatore, H&A Associati Srl – Presidente, Mesa). Successivamente, il 28 novembre, il tour si dirigerà a Torino, con l’ambassador Daniele Guglielmino (CEO & Founder, GET Consulting) e i saluti di apertura di Daniele Russolillo (Deputy CEO, Planet Smart City). Il 17 gennaio, il tour farà tappa a Milano con Assolombarda in veste di ambassador. Le tappe successive includeranno Genova e Roma, e gli organizzatori stanno attualmente lavorando su questi prossimi appuntamenti. Articolo aggiornato Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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