World Energy Outlook, come sta cambiando il mondo dell’energia con le attuali politiche

Pubblicato dall’International Energy Agency il World Energy Outlook 2023 da cui emergono trend molto significativi: entro il 2030 il numero di auto elettriche in circolazione sarà quasi 10 volte superiore a oggi, le energie rinnovabili si avvicineranno alla metà del mix energetico globale, la domanda di carbone, petrolio e gas raggiungerà il picco. Ma per garantire il rispetto dell’Accordo di Parigi e di limitare ben al di sotto di 2°C, puntando a un aumento massimo pari a 1,5 gradi, servono politiche molto più incisive.

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World Energy Outlook, come sta cambiando il mondo dell'energia con le attuali politiche

Pubblicato oggi il World Energy Outlook 2023,  report annuale dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) che offre, in un contesto di tensioni geopolitiche e di fragilità dei mercati energetici, analisi approfondite sul sistema energetico a livello globale e anticipa i trend del prossimo futuro.

Si tratta di uno Studio importante considerando la prossima conferenza sul clima COP28 di Dubai, forse ultima occasione per cercare di mantenere l’obiettivo climatico di 1,5°C.

Il ruolo centrale delle rinnovabili

Considerando le attuali politiche governative (Stated Policy Scenario, STEPS), su cui si basa il Rapporto, il sistema energetico globale è destinato a trasformarsi entro il 2030, grazie in particolare alla crescita continua delle tecnologie energetiche rinnovabili: fotovoltaico, eolico, auto elettriche e pompe di calore diventeranno sempre più centrali nel mix energetico e svolgeranno un ruolo assai maggiore rispetto ad oggi. Se i Paesi rispettassero i propri impegni nazionali in materia di energia e clima, tali progressi potrebbero essere anche più rapidi.

Transizione energetica, il ruolo centrale delle rinnovabili

Qualche numero. Le auto elettriche in circolazione saranno quasi 10 volte più di oggi, il solare fotovoltaico da solo genererà più elettricità di quanta ne produca attualmente l’intero sistema elettrico statunitense, la percentuale di rinnovabili nel mix energetico globale, dal 30% attuale si avvicinerà al 50%, pompe di calore e sistemi di riscaldamento elettrici soppianteranno a livello globale le caldaie a combustibili fossili, i nuovi progetti eolici offshore attireranno investimenti fino a tre volte superiori rispetto alle nuove centrali elettriche a carbone e a gas. Perché l’elettrificazione dei consumi possa esprimere il proprio potenziale è però necessario un coerente sviluppo delle reti elettriche.

Ma il rapporto avverte che per rispettare l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C servono misure ancora più incisive.

Il direttore esecutivo dell’IEA Fatih Birol ha sottolineato che “La transizione verso l’energia pulita sta avvenendo in tutto il mondo ed è inarrestabile. I governi, le aziende e gli investitori devono sostenere la transizione verso l’energia pulita invece di ostacolarla. I vantaggi offerti sono immensi: nuove opportunità industriali e di lavoro, maggiore sicurezza energetica, aria più pulita, accesso universale all’energia e un clima più sicuro per tutti“.

La crescita del fotovoltaico

Il Report analizza il potenziale di crescita del solare fotovoltaico in questo decennio. Secondo le attuali politiche, le fonti rinnovabili dovrebbero contribuire all’80% della nuova capacità di produzione di energia elettrica fino al 2030, con il fotovoltaico che da solo coprirà altre la metà di questa crescita.

Secondo l’analisi, questo scenario (STEPS) tiene conto solo di una parte del potenziale del solare. Entro la fine del decennio, a livello globale la capacità di produzione dovrebbe superare i 1.200 gigawatt (GW) di pannelli solari all’anno, ma si prevede che nel 2030 verranno effettivamente installati “solo” 500 GW.

Incremento della capacità solare fotovoltaica a livello globale secondo le attuali politiche
Incremento della capacità solare fotovoltaica a livello globale secondo le attuali politiche. Img by IEA. Licence: CC BY 4.0

Se a livello globale si raggiungesse una capacità produttiva di 800 GW di pannelli fotovoltaici entro la fine del decennio, nel 2030 la produzione di energia elettrica da carbone in Cina si ridurrebbe di un ulteriore 20% rispetto a uno scenario basato sulle attuali politiche e la produzione di elettricità da carbone e gas naturale in America Latina, Africa, Sud-Est asiatico e Medio Oriente sarebbe inferiore di un quarto.

Picco delle emissioni fossili entro il 2030

Un altro dato molto importante che per la prima volte emerge dall’Outlook è che, grazie ai cambiamenti politico-economici in atto e alla continua crescita delle tecnologie energetiche pulite, si prevede un significativo calo della domanda globale di carbone, petrolio e gas. In particolare la quota dei combustibili fossili nell’approvvigionamento energetico globale, che per decenni si è attestata intorno all’80%, scenderà al 73% entro il 2030, mentre le emissioni globali di anidride carbonica (CO2) legate all’energia raggiungeranno il picco entro il 2025.

Picco delle emissioni fossili entro il 2030

 

Considerando le tensioni in atto e la volatilità del mercati energetici, è chiaro, ha commentato Birol, che “le affermazioni secondo cui il petrolio e il gas rappresentano scelte sicure per il futuro energetico e climatico del mondo appaiono più deboli che mai“.

Il rischio di non rispettare l’accordo di Parigi

Attualmente la domanda di combustibili fossili è destinata a rimanere troppo alta per mantenere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura media globale a 1,5 °C, il che secondo il rapporto rischia di provocare gravi impatti sul clima (eventi meteorologici estremi, ondate di calore…) e di minare la sicurezza del sistema energetico. Oggi la temperatura media globale della superficie è già di circa 1,2 °C al di sopra dei livelli preindustriali e le emissioni di gas serra non hanno ancora raggiunto il picco

Eppure, rispettare l’obiettivo di 1,5°C secondo il rapporto è ancora possibile, ma sono necessarie politiche molto più incisive. I costi dell’inazione potrebbero infatti essere insostenibili per il Pianeta: nonostante l’impressionante crescita delle energie pulite basata sulle attuali impostazioni politiche, le emissioni globali rimarrebbero sufficientemente alte da far aumentare le temperature medie globali di circa 2,4 °C in questo secolo, ben al di sopra della soglia chiave stabilita dall’Accordo di Parigi.

Il World Energy Outlook 2023 propone una strategia basata su 5  pilastri da presentare alla conferenza sui cambiamenti climatici COP28, considerando che, per accelerare la transizione verso l’energia pulita, è necessaria la cooperazione internazionale:

  • triplicare la capacità rinnovabile globale
  • raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica
  • ridurre del 75% le emissioni di metano prodotte dalle attività dei combustibili fossili
  • meccanismi di finanziamento innovativi per triplicare gli investimenti nelle energie pulite nelle economie emergenti e in via di sviluppo
  • misure per garantire la diminuzione continua dell’uso dei combustibili fossili, compresa la fine delle nuove autorizzazioni per le centrali elettriche a carbone

La sfida della sicurezza energetica

Le crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente hanno riportato l’attenzione sui problemi della sicurezza energetica, inoltre molti Paesi stanno ancora affrontando gli effetti della crisi energetica globale scoppiata lo scorso anno. Proprio per questo il World Energy Outlook 2023 dedica spazio anche alle sfide legate alla sicurezza energetica. Secondo il Rapporto un’area dei mercati energetici globali particolarmente colpita dalla crisi energetica mondiale, entro un paio di anni allenterà le pressioni. I mercati del gas naturale sono stati dominati dai timori per la sicurezza e dalle impennate dei prezzi dopo lo scoppio della guerra Russia-Ucraina, che hanno provocato una situazione di equilibrio precario.

Ci si attende una crescita senza precedenti di nuovi progetti di gas naturale liquefatto (GNL) che entreranno in funzione a partire dal 2025, aggiungendo  più di 250 miliardi di metri cubi all’anno di nuova capacità entro il 2030, pari a circa il 45% dell’attuale offerta globale di GNL. Il che da una parte allevierà le preoccupazioni relative ai prezzi e all’approvvigionamento di gas, dall’altra rischia di creare un eccesso di offerta. Le conseguenze saranno pesanti per la Russia, la cui quota di gas commercializzato a livello internazionale, che nel 2021 era del 30%, è destinata a scendere alla metà entro il 2030.

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Tema Tecnico

Solare fotovoltaico, Sostenibilità e Ambiente

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