Impianto termico o di climatizzazione (invernale/estiva): tipologie, caratteristiche e componenti 26/03/2025
Varato dal Consiglio dei Ministri il decreto VIA che ha l’obiettivo di efficientare le procedure e aumentare i livelli di tutela ambientale Il Consiglio dei Ministri nella seduta di venerdì 9 giugno 2017 ha approvato in esame definitivo il decreto legislativo Valutazione di impatto ambientale, in attuazione della direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014. Il decreto approvato su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti, dopo le correzioni introdotte dalla Conferenza Unificata e dalle Commissioni parlamentari, modifica l’attuale disciplina della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e della procedura di “Verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (VIA)”, con l’obiettivo di efficientare le procedure, di aumentare i livelli di tutela ambientale, di contribuire a sbloccare il potenziale derivante dagli investimenti in opere, infrastrutture e impianti per migliorare la crescita sostenibile, attraverso la correzione delle criticità riscontrate da amministrazioni e imprese. Obiettivo del Decreto è anche quello di superare la frammentazione delle competenze normative, regolamentari e amministrative tra Stato e Regioni. Attualmente infatti da un’analisi della durata media delle procedure di competenza statale, i tempi medi per la conclusione dei procedimenti di VIA sono di circa 3 anni, mentre per la verifica di assoggettabilità a VIA servono circa 11,4 mesi, con un rallentamento dell’iter valutativo dei progetti a causa anche della frammentazione delle competenze normative. In un Comunicato il Consiglio dei Ministri evidenzia quali sono gli elementi più significativi della riforma. Li riportiamo di seguito: per i progetti di competenza statale, la possibilità per il proponente di richiedere, al posto del provvedimento di VIA ordinario, il rilascio di un “provvedimento unico ambientale”, che coordini e sostituisca tutti i titoli abilitativi o autorizzativi riconducibili ai fattori ambientali; la diminuzione complessiva dei tempi per la conclusione dei procedimenti, cui è abbinata la qualificazione di tutti i termini come “perentori” ai sensi e agli effetti della disciplina generale sulla responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile dei dirigenti, nonché sulla sostituzione amministrativa in caso di inadempienza; una norma transitoria che, in virtù delle semplificazioni procedimentali introdotte, permetta al proponente di richiedere l’applicazione della nuova disciplina anche ai procedimenti attualmente in corso pendenti, il cui valore complessivo oggi ammonta, solo per i progetti di competenza statale, a circa 21 miliardi di euro; una nuova definizione di “impatti ambientali”, modulata in aderenza con le prescrizioni della direttiva Ue, che comprende anche gli effetti significativi, diretti e indiretti, di un progetto sulla popolazione, la salute umana, il patrimonio culturale e il paesaggio; la possibilità di presentare nel procedimento di VIA, elaborati progettuali con un livello informativo e di dettaglio equivalente a quello del progetto di fattibilità o comunque a un livello tale da consentire la compiuta valutazione degli impatti, con la possibilità di aprire con l’autorità in qualsiasi momento un confronto per condividere la definizione del livello di dettaglio degli elaborati progettuali; l’eliminazione per il proponente dell’obbligo, nella verifica di assoggettabilità a Via, di presentare gli elaborati progettuali: per la fase dello “screening” sarà sufficiente uno studio preliminare ambientale, come previsto dalla normativa europea; nel caso di modifiche o estensioni di opere esistenti, la possibilità di richiedere all’autorità competente un pre-screening, ovvero una valutazione preliminare del progetto per individuare l’eventuale procedura da avviare: tale istituto sarà particolarmente utile ai fini degli “adeguamenti tecnici finalizzati a migliorare le prestazioni ambientali dei progetti” per corrispondere alle esigenze di semplificazione amministrativa del c.d. repowering degli impianti eolici esistenti; la riorganizzazione del funzionamento della Commissione VIA, per migliorarne le performance, assicurando la copertura dei costi di funzionamento a valere esclusivamente sui proventi tariffari dei proponenti. Si costituisce un Comitato tecnico di supporto, che opererà a tempo pieno, per accelerare e rendere più efficienti le istruttorie; l’introduzione di regole omogenee per il procedimento di VIA su tutto il territorio nazionale, rimodulando le competenze normative delle Regioni e razionalizzando il riparto dei compiti amministrativi tra Stato e Regioni; la completa digitalizzazione degli oneri informativi a carico dei proponenti, anche prevedendo l’eliminazione degli obblighi di pubblicazione sui mezzi di stampa; l’ampliamento della partecipazione del pubblico e, in particolare, dei residenti nei territori potenzialmente interessati da un progetto sottoposto a procedura di VIA, mediante il potenziamento dell’istituto dell’inchiesta pubblica e tenendo conto delle disposizioni in tema di dibattito pubblico di cui all’articolo 22 del d.lgs. n. 50/2016. l’introduzione di un nuovo apposito articolo dedicato al procedimento autorizzatorio unico di competenza regionale che disciplina compiutamente le procedure di competenza delle Amministrazioni territoriali e che risulta integralmente autosufficiente, esaustivo e confermativo delle scelte già operate con la riforma della Legge n. 241/1990 di cui al D.lgs. n. 127/2016. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
17/03/2025 Ufficiale, il 29 maggio scade lo scambio sul posto per il fotovoltaico: cosa cambia A cura di: Adele di Carlo Finisce l’era dello scambio sul posto per l’energia prodotta da impianti fotovoltaici: cosa prevede l’ultima delibera ...
11/03/2025 La Corte Costituzionale boccia la moratoria della Sardegna sulle rinnovabili La Consulta boccia la moratoria della Sardegna sulle rinnovabili: incostituzionale il divieto di nuovi impianti per ...
11/03/2025 MASE, nuovi incentivi alle Regioni che promuovono le energie rinnovabili A cura di: Adele di Carlo Pubblicato il decreto con le modalità di distribuzione di oltre 38 milioni euro alle Regioni che ...
07/03/2025 I residenti all'estero beneficiano delle agevolazioni prima casa? Cosa dice la legge A cura di: Adele di Carlo L’Agenzia delle Entrate conferma la tassazione agevolata sulla prima casa anche per i residenti all’estero: i ...
26/02/2025 Clean Industrial Deal: uno slancio per la competitività e la decarbonizzazione dell'industria europea La Commissione Europea lancia il Clean Industrial Deal per sostenere l'industria europea verso la decarbonizzazione e ...
15/01/2025 Prevenzione incendi nei sistemi di accumulo energia: le linee guida dei Vigili del Fuoco Le linee guida dei Vigili del Fuoco per progettisti e operatori: sicurezza, distanze e normative per ...
24/12/2024 DM FER2, il MASE approva le regole operative per impianti alimentati da biogas e biomasse A cura di: Adele di Carlo Pubblicato il decreto che contiene le regole operative per l’attuazione del DM FER2 per impianti alimentati ...
19/12/2024 Rinnovabili, semplificazione per fotovoltaico e DILA: cosa contiene il decreto Milleproroghe A cura di: Adele di Carlo Tutte le novità in materia di fonti di energia rinnovabile contenute nel Decreto Milleproroghe approvato dal ...
09/12/2024 Assorbimenti di carbonio, il Consiglio Ue approva il primo quadro di certificazione: cosa prevede A cura di: Adele di Carlo Cosa stabilisce il regolamento del sistema di certificazione per gli assorbimenti di carbonio in Ue. Un ...
28/11/2024 Approvato il Testo Unico Rinnovabili: cosa cambia su Attività libera, PAS e autorizzazioni A cura di: Adele di Carlo Via libera al Testo Unico Rinnovabili: sarà più semplice realizzare e gestire impianti. Ecco le principali ...