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Indice degli argomenti Toggle Bonus casa per le ristrutturazioni ed ecobonus, confermati al 50% per le prime caseRimodulazioni anche per il SismabonusInvariato il Bonus barriere architettonicheBonus mobili confermato, Bonus verde noSuperbonus ulteriormente ridottoNovità Bonus elettrodomestici La Legge di Bilancio per il 2025, ossia la Legge 30 dicembre 2024 n. 207, ha modificato in modo significativo i bonus previsti finora per la casa, principalmente rivedendo e riducendo le aliquote previste per ciascuna detrazione. Non cambiano, a grandi linee, le modalità di accesso e la documentazione da presentare o conservare. Si tratta di un primo passo verso un’ulteriore riduzione, prevista gradualmente nel corso del prossimo triennio. Le modifiche apportate per il 2025, infatti, hanno già introdotto novità anche per gli anni a seguire. Bonus casa per le ristrutturazioni ed ecobonus, confermati al 50% per le prime case Tra le principali misure utilizzate, ormai in vigore da alcuni anni, ci sono senza dubbio il Bonus casa e l’Ecobonus, previsti per gli interventi di ristrutturazione, quindi di manutenzione straordinaria, e di riqualificazione energetica eseguiti su edifici esistenti. La prima grande novità riguarda un livellamento delle misure previste finora, che vengono uniformate al di là della tipologia di intervento effettuato. Dal 2025, quindi, si potrà richiedere l’agevolazione per le prime case con una detrazione Irpef pari al 50% delle spese sostenute e pari al 36% nel caso sia richiesto per interventi sulle seconde case, sempre suddivise in dieci quote annuali di uguale importo. Il massimale di spesa, in caso di Bonus Casa, è pari a 96.000 euro, mentre varia in base alla tipologia di intervento per l’Ecobonus. La detrazione del 50% scenderà al 36% nel 2026 e nel 2027, poi al 30% negli anni successivi, mentre non subirà variazione il valore della spesa massima ammessa. L’agevolazione è relativa alle spese sostenute nell’anno e viene suddivisa tra tutti i contribuenti che possiedono o detengono l’immobile. Gli interventi ammessi non sono cambiati, ad eccezione dell’installazione di caldaie a gas in sostituzione di impianti di climatizzazione esistenti. Come deciso a livello europeo, infatti, vi è lo stop all’incentivazione di soluzioni impiantistiche a fonti fossili, in favore di soluzioni che prediligono le energie rinnovabili. Permane, infine, l’obbligo di comunicazione all’ENEA, tramite specifico sito web a cui si accede mediante SPID, dei dati relativi agli interventi realizzati che hanno impatto sulle prestazioni energetiche dell’edificio. Tutte le spese devono essere pagata tramite bonifico “parlante”. Tra i documenti da conservare ci sono proprio le ricevute di pagamento, fatture e autorizzazioni richieste per l’esecuzione dei lavori. Rimodulazioni anche per il Sismabonus Il Sismabonus nasce con l’obiettivo di agevolare gli interventi che mirano a migliorare le prestazioni antisismiche degli edifici, soprattutto in virtù del fatto che in Italia il patrimonio esistente risulta particolarmente critico da questo punto di vista. Come per il Bonus Casa, sono rimodulate le aliquote, con valori pari al 50% per le prime case e al 36% per gli altri edifici, per gli interventi eseguiti durante il triennio 2025-2027. A differenza di quanto accadeva fino al 2024, quindi, non vi è più una distinzione dovuta alla portata degli interventi in termini di risultati e miglioramenti delle prestazioni, ma vi è un’unica detrazione. Invariato il Bonus barriere architettoniche A differenza delle altre misure viste, il Bonus barriere architettoniche rimane invariato rispetto al 2024. Ciò significa che si potrà detrarre fino al 75% delle spese sostenute per gli interventi che mirano a migliorare l’accessibilità degli edifici, rimuovendo le barriere architettoniche esistenti. Sono ammesse opere quali la realizzazione di rampe e di scivoli, ma anche l’installazione di soluzioni tecnologiche quali ascensori, montacarichi o altre innovazioni che aiutano le persone con mobilità ridotta o disabilità specifiche ad orientarsi. Inoltre, sono detraibili anche tutti gli interventi finalizzati a favorire la mobilità, come l’adeguamento dei servizi igienici, degli ingressi o di altre strutture. Il limite di spesa, anch’esso invariato, dipende principalmente dalla tipologia di edificio. Si va dai 30.000 euro per unità immobiliare nei complessi con più di 8 unità, fino a 50.000 euro per edifici unifamiliari o per unità indipendenti. Bonus mobili confermato, Bonus verde no Anche se di portata minore, anche il Bonus mobili e il Bonus verde sono stati molto utilizzati negli ultimi anni, nel primo caso per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per edifici oggetto di ristrutturazione, nel secondo per la sistemazione di aree verdi esterne. La sorte di queste due misure è differente: il Bonus mobili viene prorogato senza alcuna modifica per tutto il 2025 (aliquota al 50% delle spese sostenute, per un tetto massimo di 5.000 euro), mentre il Bonus verde non viene più confermato. Il Bonus mobili, come gli altri incentivi, è una detrazione Irpef suddivisa in 10 quote annuali di uguale importo e può essere richiesto in concomitanza di interventi di recupero e ristrutturazione dell’edificio effettuati nell’anno in corso o a partire dal primo gennaio dell’anno precedente. Superbonus ulteriormente ridotto Come già si stava facendo, prosegue la riduzione continua del Superbonus, ormai lontano dall’originaria aliquota del 110%. Per il 2025, infatti, è prevista una detrazione extra rispetto all’Ecobonus classico, che raggiunge il 65% delle spese sostenute, purché i lavori siano stati avviati e, entro il 15 ottobre del 2024, fosse stata presentata la comunicazione di inizio lavori. In tutti gli altri casi, non è possibile l’accesso al bonus. Oltretutto, come già era lo scorso anno, la misura si rivolge esclusivamente ai condomini e agli edifici con almeno 2 unità immobiliari, escludendo in toto tutti gli edifici unifamiliari. Le detrazioni sono suddivise in dieci anni ed è fondamentale il passaggio di due classi energetiche già in vigore. Rimangono validi altri obblighi, come quello di APE pre e post intervento o di redigere l’asseverazione dei requisiti tecnici. Novità Bonus elettrodomestici Infine, la nuova Legge di Bilancio introduce anche una nuova misura, ossia il Bonus elettrodomestici, previsto principalmente per sostenere il comparto industriale impegnato nella produzione di tecnologie per la casa. Chi compra un elettrodomestico ad alta efficienza energetica (almeno in classe B) e prodotto in Europa, infatti, spetta un incentivo pari al 30% del costo, fino a un massimo di 100 euro o 200 euro nel caso di ISEE inferiore ai 25.000 euro. Il bonus può essere richiesto solo per un elettrodomestico e un provvedimento attuativo dovrebbe prevedere nel dettaglio le modalità di accesso e i tempi di erogazione. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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