Decreto materie prime critiche: cosa prevede il testo, novità e obiettivi futuri

Via libera al decreto legge sulle “materie prime critiche” con disposizioni urgenti. L’elenco delle misure: dal rilascio dei titoli abilitativi all’individuazione dei punti critici. 34 le materie prime critiche individuate.

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Decreto materie prime critiche: cosa prevede il testo, novità e obiettivi futuri

In data 20 giugno 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge sulle materie prime critiche, voluto dal presidente del consiglio Giorgia Meloni, dal Ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso e dal Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.

Il dl stabilisce nuove disposizioni da attuare in via di urgenza per adeguare l’ordinamento nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2024/1252 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 aprile 2024. L’obiettivo del decreto, quindi, è garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche.

Per raggiungere questo obiettivo, il dl mette in campo diverse strategie, tra cui:

  • il rafforzamento delle catene di approvvigionamento
  • lo sviluppo di nuovi progetti strategici
  • alleggerimento delle procedure di autorizzazione
  • l’istituzione di un Programma di esplorazione nazionale

Ecco i dettagli sulle principali misure e le novità approvate nel decreto legge.

Decreto legge materie prime critiche: le misure più importanti

Il decreto ha lo scopo di semplificare gli iter autorizzativi dei progetti strategici, abbiamo individuato 34 materie prime critiche, secondo le vecchie mappe nel nostro territorio ce ne sono almeno 15 importanti.

Queste le parole del Ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso durante la Conferenza stampa seguita all’approvazione del decreto legge sulle materie prime critiche.

Nel decreto legge viene stabilito che il rilascio dei titoli abilitativi o autorizzativi è riservato allo Stato mentre il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha la competenza per i titoli relativi all’estrazione e alle autorizzazioni al riciclo di materie prime critiche strategiche.

Al MIMIT, invece, spetta la procedura autorizzativa relativa alla trasformazione di materie prime critiche strategiche. Inoltre dovrà analizzare i fabbisogni e monitorare le catene del valore realizzando un “Registro nazionale delle aziende e delle catene del valore strategiche”; in questo modo sarà più semplice individuare le grandi imprese italiane che sfruttano le materie prime nei settori considerati “strategici”, ad esempio la produzione di batterie, aeromobili, dispositivi elettronici mobili, robotica e produzione di energia rinnovabile.

Il nuovo sistema di royalties

Il dl introduce un nuovo sistema di “royalties” per le concessioni minerarie di progetti strategici. Le norme approvate prevedono royalties “dal 5 al 7% ripartito tra Stato e Regioni” per esplorare il sottosuolo e superare la tariffa di 16 euro l’ettaro l’anno stabilita nel 1927.

Il petrolio e il gas del futuro sono le materie prime critiche. Io credo che con il meccanismo delle royalty le Regioni potranno trarne gran parte delle risorse necessarie.

Così il Ministro Urso.

L’istituzione del Comitato tecnico permanente

Il dl materie prime critiche istituisce presso il Ministero delle imprese e del made in Italy il “Comitato tecnico permanente per le materie prime critiche e strategiche” e predispone un “Piano Nazionale delle materie prime critiche”.

Il Programma di esplorazione nazionale

Prende il via un Programma di esplorazione nazionale delle materie prime critiche da promuovere entro il 24 maggio 2025.

Cosa sono e quali sono le “materie prime critiche”

Le materie prime definite “critiche” sono quei materiali di importanza strategica per l’Italia e l’Europa per via del loro utilizzo. Al tempo stesso, tuttavia, la loro estrazione e gestione è particolarmente delicata.

Queste materie sono fondamentali in numerose attività industriali e sono, ad oggi, un settore chiave per la transizione ecologica che l’Europa ha avviato. Grazie alle materie prime critiche, infatti, si implementa l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile, come l’eolico e il fotovoltaico.

L’elenco delle materie prime critiche, aggiornato al 2020, ne prevede 30:

  • Antimonio
  • Afnio
  • Barite
  • Bauxite
  • Berillio
  • Bismuto
  • Borato
  • Carbon coke
  • Cobalto
  • Fluorite
  • Fosforite
  • Fosforo
  • Gallio
  • Germanio
  • Gomma naturale
  • Grafite naturale
  • Indio
  • Litio
  • Magnesio
  • Metalli del gruppo del platino
  • Titanio
  • Niobio
  • Scandio
  • Silicio metallico
  • Stronzio
  • Tantalio
  • Terre rare leggere
  • Terre rare pesanti
  • Tungsteno
  • Vanadio

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