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Presentato a Palazzo Chigi il testo definitivo della Strategia Energetica Nazionale, che prevede un investimento di 175 miliardi, di portare le rinnovabili al 55% nei consumi elettrici al 2030 e fine carbone al 2025 Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha presentato in sala stampa a Palazzo Chigi la Strategia energetica nazionale (Sen), insieme al Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e al Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. L’obiettivo della SEN, ha detto il primo ministro Gentiloni, è quello di avere una strategia che renda il nostro sistema più sostenibile dal punto di vista ambientale, coerentemente con gli accordi di Parigi sul clima, più competitivo sul piano economico, coinvolgendo anche i cittadini grazie anche ai meccanismi incentivanti previsti dalla Legge di Bilancio 2018. La SEN prevede un totale di investimenti al 2030 di 175 miliardi divisi tra reti e infrastrutture, fonti rinnovabili ed efficienza energetica. La Strategia Energetica nazionale coinvolge prevalentemente 3 assi: Ridurre il gap di prezzo dell’energia allineandosi ai prezzi UE. In Europa c’è una progressiva convergenza del mix generativo che avvantaggia l’Italia: diminuisce l’uso del carbone e del nucleare. Si va verso un uso sempre maggiore delle rinnovabili e del gas come energia di transizione. Sempre di più le rinnovabili diventano autosostenibili e l’impegno del Governo è verso il repowering degli impianti esistenti perché si deve limitare il consumo di suolo. Esiste poi il settore degli energivori per i quali a breve verrà presentato il decreto di attuazione che permetterà a molte imprese italiane di essere più competitive. La sicurezza attraverso un miglioramento della flessibilità del sistema, adeguando la rete con investimenti molto significativi L’ambiente, superando gli obiettivi ambientali europei al 2030, in linea con la COP 21 e definendo la road map al 2050. Il ministro Calenda ha evidenziato che per quanto riguarda il Gas la SEN ha fatto una cosa molto importante: ovvero garantire all’Italia la fornitura di gas in fonti diversificate, cercando contemporaneamente di prevedere la dinamica del prezzo del gas per capire quanta liquidità dobbiamo dare al mercato. L’obiettivo è quello di ridurre al 2030 la dipendenza energetica del paese, in modo da gestire in sicurezza la transizione energetica. Si tratta di un processo che va verificato ogni anno e in parte riscritto, sulla base degli eventi tecnologici che accadono. Decarbonizzazione della produzione elettrica La SEN ha fissato al 2025 la cessazione della produzione elettrica a carbone, ma per fare questo ha detto il ministro Calenda, sono necessarie infrastrutture da realizzarsi con la partecipazione e il coinvolgimento degli enti locali, Regioni, Province e Comuni. Si tratta di un piano estremamente dettagliato che verrà presentato in Conferenza Unificata, in cui si parlerà sia della SEN che della realizzazione delle infrastrutture. Rinnovabili ed efficienza energetica Molto soddisfatto il ministro dell’Ambiente Galletti che evidenzia che in questa SEN per la prima volta la parte ambientale entra in un documento di programmazione economica. Gli obiettivi ambientali sono coerenti con quanto deciso a Parigi 2015: tutta l’Europa entro il 2030 deve diminuire le proprie emissioni di CO2 del 40% arrivando a target del 27% per quanto riguarda l’energia rinnovabile e l’efficientamento energetico. Su fonti rinnovabili ed efficienza energetica il ministro ha ricordato che l’Italia ha già raggiunto gli obiettivi europei al 2020 e oggi siamo al 17,5% di energia rinnovabile su tutti i consumi, al 33,5% limitando l’analisi ai soli consumi elettrici. Grazie alle politiche attuate dal Governo, a partire dalla SEN ma considerando anche per esempio gli ecobonus, cui si aggiungerà la strategia clima energia nel 2018 e la strategia circolare che sarà presentata a breve, si arriverà al 28% di energia rinnovabile su tutti i consumi, e al 55% sui consumi elettrici, grazie anche all’uso delle macchine elettriche, che al 2030 sono previste in circa 5 milioni. La composizione delle rinnovabili con la fine carbone al 2025 vede un ruolo sempre più significativo del fotovoltaico ed eolico che hanno praticamente raggiunto la grid parity. Seguono idroelettrico e gas naturale. Tutti i settori sono interessati, l’apporto maggiore è previsto nel residenziale, grazie anche al sostegno dell’ecobonus, ma sono coinvolti anche trasporti, agricoltura e industria. Entrambi i ministri hanno evidenziato che per attuare la Strategia Energetica nazionale è necessario che non vi sia alcun tipo di impedimento burocratico, che venga definito un processo snello e semplice e che venga creato un centro decisionale preciso e reponsabile di ogni politica. Al termine della conferenza stampa i ministri Galletti e Calenda hanno firmato un decreto interministeriale di adozione del testo SEN, che non prevede ulteriori passaggi in Parlamento. Nei prossimi anni sarà compito del Governo fissare le policy per raggiungere gli specifici obiettivi. I primi commenti Tra le prime reazioni Greenpeace in un comunicato, pur apprezzando la fine del carbone dal 2025 e il rialzo dell’obiettivo delle rinnovabili elettricjhe, lamenta che la SEN punti sul gas naturale. Secondo l’associazione ambientalista per assicurare l’indipendenza energetica bisogna investire in smart grid, efficienza energetica e rinnovabili, per limitare al minimo indispensabile il ricorso al gas e la costruzione di nuove infrastrutture come gasdotti o rigassificatori. Inoltre bisognerebbe che i cittadini fossero maggiormente coinvolti, diventando energy citizen, mentre la SEN – si legge nel comunicato -si limita a citare il tema senza fissare obiettivi. Legambiente apprezza il testo approvato particolarmente per quanto riguarda la data del 2025 prevista per l’uscita dal carbone e l’aumento degli obiettivi al 2030 per le fonti rinnovabili. “Ora la sfida – commenta il vicepresidente Edoardo Zanchini – sta nel portare avanti le scelte con politiche coerenti. Ad esempio, ci aspettiamo che il Governo approvi politiche per lo sviluppo delle rinnovabili già nella Legge di Bilancio, per rilanciarne la crescita e consentire di raggiungere gli obiettivi indicati dalla SEN”. E’ omportante mettere in campo politiche che prevedano il sostegno a autoproduzione, investimenti nelle smart grid, nell’efficienza e nella mobilità sostenibile. ANIE CONFINDUSTRIA accoglie con favore l’adozione della Strategia Energetica Nazionale 2017 e sottolinea che attraverso i quattro driver – elettrificazione della domanda, sviluppo delle fonti rinnovabili, sviluppo dell’efficienza energetica e riforma strutturale del mercato elettrico – è possibile proiettare il Paese verso la decarbonizzazione e garantire uno sviluppo che sia davvero sostenibile dal punto di vista energetico, ambientale, sociale. ITALIA SOLARE apprezza il riconoscimento dato al fotovoltaico come fonte energetica in grado di dare un contributo molto significativo alla copertura energetica del paese da oggi al 2030 con un obiettivo di 73 TWh, ma obietta che la SEN punta troppo sul gas, scelta giudicata sbagliata e anacronistica. Secondo l’Associazione per aggiungere al 2030 50 TWh di fotovoltaico, è necessario installare in 13 anni circa 40 GWp di nuovi impianti fotovoltaici, ovvero una media di 3.100 MWp all’anno. Questo significa praticamente decuplicare l’installato annuale attuale che negli ultimi 3 anni si aggira intorno ai 300 MWp. Obiettivo raggiungibile socondo il presidente Paolo Rocco Viscontini, a condizione che si approvino i Sistemi di Distribuzione Chiusi e che si riveda in maniera sostanziale la riforma delle tariffe elettriche domestiche. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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